Recensione The Witcher
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Recensione The Witcher
Esclusiva pc (per ora, visto che si parla di rilasciarlo anche su console), ecco The Witcher, il GDR dell'anno (e lo sarà per molti altri, probabilmente).
Il gioco inizia in un castello, dove fin da subito siamo chiamati a prendere decisioni importanti da vero GDR. Il protagonista si chiama Geralt di Rivia, un Witcher leggendario morto, ma tornato in vita (misteriosamente) perdendo la memoria. Un'organizzazione segreta di crminiali chiamata Salamandra ruba le informazioni segrete nei laboratori dei Witcher, e Geralt sarà chiamato (costretto) a recuperarle. Solo che oltre a quello, durante la storia, Geralt verrà a conoscenza di importanti informazioni sul conto di Salamandra che lo porterà non solo a recuperare ciò gli era stato rubato, ma anche a distruggere l'organizzazione.
Il gioco è stato nominato uno dei GDR più belli di sempre perchè ha veramente tutto l'aspetto di un gioco GDR, ambientato nel passato (non nel presente o futuro, che danno sempre meno l'idea di gioco di ruolo). The Witcher è disposto di un sistema di level-up (come tutti i GDR) veramente ben articolato (e se vogliamo anche un po' complesso), visto che le abilità che potremo acquisire nel corso della storia sono veramente tante (circa 250 in tutto). Le abilità sono distribuite in base alla potenza, per cui bisognerà spendere dei "talenti" (o soldi) di bronzo, argento o oro.
Per aggiungere un tocco di magia al gioco, disporremo anche di "segni" (più comunemente stregonerie), Axi, Aard, Queen, Igni, Yirden che potremo a loro volta potenziare.
La tecnica utilizzata è buonissima, le interazioni sono numerose, potremo anche diventare ubriachi se "alzeremo il gomito" con birra o altri liquori, potremo commerciare e utilizzare l'alchimia per creare pozioni necessarie nelle battaglie (soprattutto alle difficoltà più alte). Le modalità di visuale sono tre, per fare in modo che ogni giocatore possa trovare quella che più gli si addice, scegliendo tra varie distanze. Il sistema di combattimento è molto chiaro e schietto, visto che le nostre armi saranno solo lame (corte o spade) e non utilizzeremo mai archi o balestre.
Non è mancata la possibilità di portare a letto la cameriera di un'osteria per aumentare la propria esperienza e ricevere la foto della donzella che si ha sedotto.
Ovviamente il gioco è molto longevo come ogni RPG che si rispetti, infatti offre più di 80 ore di gioco tutte (e dico tutte) diverse, dove potremo seguire la storia da una parte o missioni alternative dall'altra, che aumenteranno la nostra esperienza nel caso in cui questa sia troppo bassa per affrontare la storia.
La realizzazione grafica è ottima. Partendo dal presupposto che il gioco è pesante da far girare e i requisiti sono esosi, offre la disponibiltà di una vasta gamma di texture per sfruttare al meglio il rapporto qualità/hardware. Infatti, a risoluzioni alte e dettagli al massimo, il gioco offre stupore per gli occhi dei giocatori, che si immergeranno completamente all'interno del gioco.
Per gli amanti dei GDR, The witcher dovrebbe essere il prossimo gioco da comprare (se già non l'hanno fatto), ma anche per gli altri sarebbe un'esperienza indimenticabile. Atari ha fatto veramente un buon lavoro...
Il gioco inizia in un castello, dove fin da subito siamo chiamati a prendere decisioni importanti da vero GDR. Il protagonista si chiama Geralt di Rivia, un Witcher leggendario morto, ma tornato in vita (misteriosamente) perdendo la memoria. Un'organizzazione segreta di crminiali chiamata Salamandra ruba le informazioni segrete nei laboratori dei Witcher, e Geralt sarà chiamato (costretto) a recuperarle. Solo che oltre a quello, durante la storia, Geralt verrà a conoscenza di importanti informazioni sul conto di Salamandra che lo porterà non solo a recuperare ciò gli era stato rubato, ma anche a distruggere l'organizzazione.
Il gioco è stato nominato uno dei GDR più belli di sempre perchè ha veramente tutto l'aspetto di un gioco GDR, ambientato nel passato (non nel presente o futuro, che danno sempre meno l'idea di gioco di ruolo). The Witcher è disposto di un sistema di level-up (come tutti i GDR) veramente ben articolato (e se vogliamo anche un po' complesso), visto che le abilità che potremo acquisire nel corso della storia sono veramente tante (circa 250 in tutto). Le abilità sono distribuite in base alla potenza, per cui bisognerà spendere dei "talenti" (o soldi) di bronzo, argento o oro.
Per aggiungere un tocco di magia al gioco, disporremo anche di "segni" (più comunemente stregonerie), Axi, Aard, Queen, Igni, Yirden che potremo a loro volta potenziare.
La tecnica utilizzata è buonissima, le interazioni sono numerose, potremo anche diventare ubriachi se "alzeremo il gomito" con birra o altri liquori, potremo commerciare e utilizzare l'alchimia per creare pozioni necessarie nelle battaglie (soprattutto alle difficoltà più alte). Le modalità di visuale sono tre, per fare in modo che ogni giocatore possa trovare quella che più gli si addice, scegliendo tra varie distanze. Il sistema di combattimento è molto chiaro e schietto, visto che le nostre armi saranno solo lame (corte o spade) e non utilizzeremo mai archi o balestre.
Non è mancata la possibilità di portare a letto la cameriera di un'osteria per aumentare la propria esperienza e ricevere la foto della donzella che si ha sedotto.
Ovviamente il gioco è molto longevo come ogni RPG che si rispetti, infatti offre più di 80 ore di gioco tutte (e dico tutte) diverse, dove potremo seguire la storia da una parte o missioni alternative dall'altra, che aumenteranno la nostra esperienza nel caso in cui questa sia troppo bassa per affrontare la storia.
La realizzazione grafica è ottima. Partendo dal presupposto che il gioco è pesante da far girare e i requisiti sono esosi, offre la disponibiltà di una vasta gamma di texture per sfruttare al meglio il rapporto qualità/hardware. Infatti, a risoluzioni alte e dettagli al massimo, il gioco offre stupore per gli occhi dei giocatori, che si immergeranno completamente all'interno del gioco.
Per gli amanti dei GDR, The witcher dovrebbe essere il prossimo gioco da comprare (se già non l'hanno fatto), ma anche per gli altri sarebbe un'esperienza indimenticabile. Atari ha fatto veramente un buon lavoro...
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