Recensione Rainbow Six Vegas 2
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Recensione Rainbow Six Vegas 2
Dopo il successo di R6V del 2006, ecco che Tom Clancy torna con R6V2.
Il primo capitolo termina con l'esplosione della bomba che durante tutto il gioco si cerca di eliminare. Il secondo capitolo, però, non sembra voler ripercorrere la storia originale del precedente, nonostante alla fine del primo capitolo, ci sia scritto "continua".
Vegas 2 esce con una storia tutto diversa, che ci fa partire tra i monti, dovendo annientare una squadra di terroristi (come in tutto il resto del gioco).
All'inizio i dialoghi sono un po' lunghi, e per coloro che amano fiondarsi in battaglia (come GOW), potrebbe non essere piacevole, ma di certo verremo ripagati in una specie di tutorial che ci introdurrà la meccanica di gioco, dove scopriremo che è stato aggiunta la possibilità di compiere uno scatto per raggiungere più velocemente alcuni posti.
Di per sè, Vegas 2 non presenta molte innovazioni rispetto al primo, nè da parte del comparto grafico, nè dall'aspetto tecnico, infatti l'interazione continua ad utilizzare la stessa dinamica del precedente, tranne che per alcuni dettagli, come la possibilità di avere una scansione termica della zone riportata sulla minimappa per poter così identificare la postazione dei nemici e valutare di conseguenza le varie possibilità. L'armamentario è sempre quello, sono poche le armi aggiunte.
Interessante invece il fatto che Ubisoft questa volta abbia scelto di inserire una modalità di Uprgade del proprio personaggio, grazie alla quale avanzeremo di grado militare solo dopo aver conquistato l'esperienza necessaria, e tre campi di specializzazione: assalto, precisione e un terzo che tutt'ora non ricordo, ma solo sbloccando i livelli successivi di queste tre discipline potremo portare in battaglia oggetti diversi tra armi e protezioni, sempre tenendo sott'occhio il rapporto tra difesa e mobilità.
Interessante anche il multiplayer che di per sè non presenta molte innovazioni tecniche in quanto risulta poco differente dal primo.
Il motore grafico utilizzato è sempre l'Unreal Engine 3 che comunque poteva essere sfruttato meglio, visto che neanche la grafica è innovata rispetto alla forma precedente.
Innovazione invece rispetto all'ambientazione, perchè se in R6V ci trovavamo in claustrofobici ambienti chiusi, quasi tutti casinò, in R6V2, saranno alternate zone coperte, dove comunque persiste un senso di chiuso che potrebbe confonderci, a zone totalmente all'aperto, dove la paura del chiuso svanisce completamente.
Le innovazioni sono poche, ma l'effetto non manca e rimane sempre quello: il gioco è comunque stupendo, ma d'altronde, quando di mezzo c'è il nostro Tom Clancy, sono poche le cose che vanno a rotoli...
Il primo capitolo termina con l'esplosione della bomba che durante tutto il gioco si cerca di eliminare. Il secondo capitolo, però, non sembra voler ripercorrere la storia originale del precedente, nonostante alla fine del primo capitolo, ci sia scritto "continua".
Vegas 2 esce con una storia tutto diversa, che ci fa partire tra i monti, dovendo annientare una squadra di terroristi (come in tutto il resto del gioco).
All'inizio i dialoghi sono un po' lunghi, e per coloro che amano fiondarsi in battaglia (come GOW), potrebbe non essere piacevole, ma di certo verremo ripagati in una specie di tutorial che ci introdurrà la meccanica di gioco, dove scopriremo che è stato aggiunta la possibilità di compiere uno scatto per raggiungere più velocemente alcuni posti.
Di per sè, Vegas 2 non presenta molte innovazioni rispetto al primo, nè da parte del comparto grafico, nè dall'aspetto tecnico, infatti l'interazione continua ad utilizzare la stessa dinamica del precedente, tranne che per alcuni dettagli, come la possibilità di avere una scansione termica della zone riportata sulla minimappa per poter così identificare la postazione dei nemici e valutare di conseguenza le varie possibilità. L'armamentario è sempre quello, sono poche le armi aggiunte.
Interessante invece il fatto che Ubisoft questa volta abbia scelto di inserire una modalità di Uprgade del proprio personaggio, grazie alla quale avanzeremo di grado militare solo dopo aver conquistato l'esperienza necessaria, e tre campi di specializzazione: assalto, precisione e un terzo che tutt'ora non ricordo, ma solo sbloccando i livelli successivi di queste tre discipline potremo portare in battaglia oggetti diversi tra armi e protezioni, sempre tenendo sott'occhio il rapporto tra difesa e mobilità.
Interessante anche il multiplayer che di per sè non presenta molte innovazioni tecniche in quanto risulta poco differente dal primo.
Il motore grafico utilizzato è sempre l'Unreal Engine 3 che comunque poteva essere sfruttato meglio, visto che neanche la grafica è innovata rispetto alla forma precedente.
Innovazione invece rispetto all'ambientazione, perchè se in R6V ci trovavamo in claustrofobici ambienti chiusi, quasi tutti casinò, in R6V2, saranno alternate zone coperte, dove comunque persiste un senso di chiuso che potrebbe confonderci, a zone totalmente all'aperto, dove la paura del chiuso svanisce completamente.
Le innovazioni sono poche, ma l'effetto non manca e rimane sempre quello: il gioco è comunque stupendo, ma d'altronde, quando di mezzo c'è il nostro Tom Clancy, sono poche le cose che vanno a rotoli...
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